topbella

martedì 16 luglio 2013

Quanto tempo

Sono la donna della notte.
Le 1.40 di notte e mi sembra di aver appena cenato. Per la verità ho da poco mangiato un gelato, ma non è quello che mi dà l'idea del tempo.
Quante cose sono cambiate dall'anno scorso? Poche.
Sono nella mia solita postazione, sono la solita pigrona, ho cambiato poco me stessa, mi sono rilassata e questo mi dispiace perchè ho perso la voglia di rinnovarmi e costruirmi. Mi tollero così come sono e vivo sempre aspettando che succeda qualcosa.
Ora, ad esempio, aspetto che arrivi sabato quando dovrei mollare le figlie e partire direzione Roma stadio Olimpico. Depeche Mode.
Mi sento una diciassettenne.
L'ultimo concerto vero risale al 2008, Vasco. E ora dovrei tornare ad un concertone. Uso sempre il condizionale perchè tutto è talmente tanto ballerino che ho paura succeda qualcosa che mi impedisca di andare. Spero di no, abbiamo preso i biglietti a marzo.

Il lavoro continua a non esserci. Ho tentato la strada del concorsone della scuola, ma dopo aver passato la preselezione ed aver quindi studiato tutto l'inverno fino al 1 febbraio, sono stata buttata fuori agli scritti. Ho studiato tanto, eppure non ce l'ho fatta.
Sinceramente, l'ho fatto per tentare di avere un lavoro tutto sommato sicuro, ma insegnare non mi è mai piaciuto troppo. Io sono ancora con i grilli per la testa, sogno ancora una commissione per un lavoro da amanuense oppure una decorazione di qualche posto grande e importante.
Mi arrabbio perchè ho conosciuto una ragazza ( signora, ma a me sembra una ragazza) grazie alla Winx grande che ha stretto un'amicizia fulminea e fulminante con la figlia coetanea e omonima, che è anche mia omonima... insomma, lei ( la ragazza/signora) si chiama come me e le nostre prime figlie si chiamano allo stesso modo e hanno la stessa età, si sono incontrate in una fattoria e dinanzi ai recinti dei cani hanno stretto un'amicizia incredibile che sembra un vero colpo di fulmine.
Come dicevo, lei ragazza/signora mia omonima, come me dipinge e decora pareti, ma non ha mai fatto nulla se non la cameretta delle bambine e qualcosina a casa sua. Bene, ha trovato un lavoro di qualche anno, con tanto di contratto, per rinfrescare dei disegni di un palazzo del centro città.
Ho chiesto se c'era possibilità di inserire anche me, ma pare che al momento non abbiano bisogno.
L'altro lavoro, una cameretta di cui ho ancora davanti i disegni presentati, mi è stato disdetto quando ormai praticamente stavo preparando i pennelli.
GRRRRRRRR

E poi il mio adorato cavallino è passato a miglior vita. Oddio, quando stava bene credo che non esistesse per un cavallo vita migliore di quella che ha fatto con me. L'ultimo mese però è stato colpito da un ictus che lo ha reso cieco da un occhio e un po' rinco... Poveretto, aveva perso quasi tutti i denti quindi dovevo preparargli ogni giorno mattina e sera una specie di pappone con vari tipi di mangime, zucchero, pane e quello che pensavo gli facesse bene. Praticamente lo imboccavo, lui mangiava un po', poi si addormentava, poi si risvegliava e mangiava un altro po'... come i vecchietti. Ogni tanto arrivava qualche problema neurologico che gli faceva fare strani movimenti, tipo girare in tondo tutto il tempo che non dormiva. Era diventato uno scheletro. Però mi riconosceva, quando mi vedeva nitriva e mi si strusciava contro. Diciamo che aprile- maggio sono stata sempre con lui. Anche quando non ce l'ha fatta più ed è caduto per terra ero lì con lui. Anche quando ho capito che non si sarebbe mai più rialzato e leggevo il terrore nel suo sguardo. Anche quando ho preso la decisione durissima, ma necessaria per non farlo soffrire ancora, di chiamare la veterinaria. Anche quando lei ha preparato le siringhe, e quando si è addormentato. Quando però ha fatto la puntura letale mi ha mandato fuori. Poi l'ho lavato perchè si era fatto male nei vani tentativi di rialzarsi, l'ho pettinato, l'ho coperto per proteggerlo dagli insetti. Ma non sono andata al suo funerale, non ho assistito quando l'hanno portato via dalla stalla.
Per un po', dopo, ogni giorno rientravo in stalla e stavo lì, come se lui fosse fuori a mangiare ma dovesse rientrare. Cercavo qualche ciuffo di criniera, qualche segno vitale.
Guardavo le cavalle e speravo di vedere anche lui. Ora mi sono abituata, mi fa meno male stare lì, anche se sento un vuoto, sento che c'è qualcosa che mi manca tanto sempre, anche quando gioco con la pony o faccio il bagno all'altra. O quando colgo le zucchine. Sempre, insomma.

Sono le 2 e mezza... chiudo, suvvia. Ma torno. Almeno ci provo.

giovedì 11 ottobre 2012

Ho scritto come un cane, a rileggere, ma è troppo tardi per correggere ( e non è un film di Lina Werthmuller)e

Ma di chi è questa vita?
Che cosa significa?
Quale sarà la risoluzione?

A questo punto sono da sola. Tutto ormai è precipitato, credo irreparabilmente. Non capisco perchè continuo a far finta di nulla, perchè ostento questa freddezza che, lo so, non potrà durare per sempre.

Io, in fondo, volevo solo avere la mia famiglia. Si, si, tante aspirazioni artistiche, ma poi, alla fine, sono una donnicciola che vorrebbe avere il maritino carino e bravo, le figlie infiocchettate, il profumo d'arrosto o di torta in casa, i vestiti ben riposti nell'armadio, la casa linda e pinta, il profumo buono da sciura, i tacchi con il taillerino per andare a far la spesa, la messimpiega, il pranzo da mamma la domenica e dalla suocera il venerdì, e poi il tè con le amiche il pomeriggio, la spesa al mercato che "signora mia che bella frutta che c'ha Massimo, al supermercato mica la trovi così", e poi i gatti ognuno nella propria cesta con dei cuscini da me cuciti che sembrano cucce reali, la macchina lucida e profumata con i tappetini morbidi e magari anche un fiore dentro.

Realtà:
Maritino che parte la mattina presto, un saluto a mezza bocca, e fino alle nove della sera chi lo rivede, e meno male che è così: arrivasse prima sarebbe un'angoscia. Lo tollero per pochissimo, per pochissimo riesco a far finta di non volere che scompaia dalla faccia della terra e non aggredirlo.
Mi metto le cuffie e guardo qualche programma interessantissimo sul computer, finchè lui non crolla addormentato sul divano e io posso togliere le cuffie, se voglio.
Le figlie sono fantastiche. La grande è molto figlia dei fiori, con i jeans a zampa e i capelli sciolti fino al sedere.
La piccola vuole tutti i giorni mettere la gonna e i tacchi (chiamasi "tacchi" le scarpe baby, quelle con il cintino alla caviglia). Oggi è uscita dall'asilo sporca di sugo anche sui calzini.
Crescono, le ragazze. Litigano ogni tre parole, salvo allearsi in cantate clamorose in macchina.
Ogni tanto c'è il profumo d'arrosto o di torta, mi sto specializzando in torta di mele sofficissima, ci facciamo colazione, ma più spesso faccio qualcosa di veloce per cena, cerchiamo di cenare prima che rientri l'essere, così che le bimbe siano già chi addormentata, chi a letto, e non sentire troppe stupidaggini.
I vestiti mi escono da tutte le parti, e non perchè io abbia un negozio di abbigliamento. Non riesco a collocarli nella maniera giusta, adesso vestiti invernali, mezza stagione e estivi, stazionano tutti insieme nei cassetti e negli armadi. Un casino terrificante.
La casa è pulita, quello almeno si, ma le Winx riescono a portare i giocattoli pure in bagno. Libri e giornali si accumulano sulle sedioline. Non faccio in tempo a leggerli e smaltirli ( i libri no, si tengono, chiaro, ma i giornali andrebbero buttati... e invece no!!!).
E poi altro che tacchi e taillerino, profumo da sciura e messimpiega... Jeans sempre e comunque, magari  al mattino con una camicia carina, accessori, ma niente di strepitoso... i capelli poi... sempre tirati a coda o arrotolati con il forchettone, sarà un anno che non vado dalla parrucchiera?
Pranzo da mamma pure oggi, ma di certo non di domenica e non con tutta la famiglia... il maritino è bandito da casa mia, quindi la domenica ce ne stiamo per conto nostro. Dalla suocera, per fortuna, sono anni che non ci si va a mangiare. Ora poi io sono bandita da casa sua perchè le ho detto un po', solo una piccola parte di quello che pensavo.
Ma solo una parte minima, eh? Sono stata trattata come una pazza, come una specie di rifiuto, quando i rifiuti sono palesemente loro, presi nella totalità della famiglia.
Le amiche sto cercando di farmele, ma sarebbe più facile se potessi, come loro, poter lasciare le figlie al marito per andare in palestra insieme, o per andare una giornata all'ikea o da qualche altra parte.
Però, per fortuna, ci si incontra spesso alle festicciole che organizziamo sovente, e qualche volta anche a far colazione al bar al mattino, ma non siamo di quelle che tutti i giorni stanno lì per ore, anzi, non succede praticamente mai...
Al mercato ma chi c'ha voglia di pagare la frutta più del super?
I gatti sono nobilissimi; c'è una nuova entrata, la Peppa, esserino minuscolo sottratto ad una famiglia che non faceva caso al fatto che fosse pelle e ossa e non ce la facesse neanche a giocare, e passasse le sue giornate accovacciata sullo scalino senza praticamente muoversi mai.
Ora gioca eccome, è una bella pestiferina, e ci ringrazia ogni minuto di averla portata via con noi.
La gattaccia grande si diverte a spaventarla, la chiude negli angoli e poi la fissa. La Peppa si terrorizza e quasi sempre fa la cacca per terra. La gattaccia malefica allora se ne va soddisfatta.
E via di disinfettante...
Ovviamente i gatti dormono sul letto con noi.
La mia macchina è una cosa ignobile. Ci carico la segatura per la lettiera delle stalle dei cavalli. Ci entriamo con le scarpe sporche di fango.
Spesso ci sono i sottosella che porto a casa per lavare. C'è una gran quantità di sabbia del maneggio.
E poi fazzoletti, disegni, volantini, elastici, penne, bottigliette d'acqua finite o a metà, settimane enigmistiche in cui l'unica cosa rimasta di fattibile per me è imbrattare la faccia di quelli del cruciverba in prima pagina, e tante altre cose, anche i fiori, si, quelli rinsecchiti e sbriciolati che mi regala la Winx piccola.
E adesso c'è anche un pensiero fisso, quello di cominciare a pensarmi da sola. Quello di trovare un lavoro che mi permetta di non sentirmi mai più dire "tu mangi sulle spalle mie".
Il pensiero di non morire di solitudine, o di paura, senza un uomo in casa.
So che la strada è lunga, non semplice, io non sono quella da decisioni improvvise.
Sto maturando la cosa, e non so se sarà presto o tra tanto tempo, so che se troverò lavoro la cosa sarà molto più semplice, o magari no.
So che mi piacerebbe avere una persona che mi facesse di nuovo battere il cuore, che mi desse la forza di affrontare certe situazioni, che mi facesse sentire di nuovo bella... Magari non succederà mai più, però. Devo anche considerare questa idea.
Sto davvero cercando di darmi spazio, di prendermi tempo. E' tutto fermo, apparentemente.
Oddio, sono le una e 10, e domattina le 6 e mezza arrivano presto.
Sta grattando con i denti, non lo sopporto. Non posso andare a dormire vicino a uno che digrigna i denti. Prenderei un bastone e glielo romperei sulla bocca.
Sta andando via anche quel pò di affetto che rimaneva...



lunedì 3 settembre 2012

Ce l'ho fatta

Sono riuscita a trovare il modo che mi apparisse la paginetta per aggiornare il blog. Qualche giorno fa ho provato e riprovato, cliccato ovunque, non mi appariva nulla. Boh.

Ho indossato il maglioncino di cotone a maniche lunghe.
Il mio gatto mi dorme sul braccio e balzella mentre scrivo, ma non si sposta.
Ho messo i cavalli nelle stalle, dopo che tutta l'estate sono stati al paddock; li ho salutati che mangiavano nelle loro mangiatoie, ognuno il proprio fieno, senza scaramucce, senza dispetti l'uno all'altro.
Ho messo dentro le seggiole con i cuscini, e siccome mi faceva tristezza vedere queste sedioline di ferro battuto da sole in salotto, allora ho ritirato pure il tavolino tondo da bistrot, ci ho fatto un angoletto nella stanza che non mi dispiace per niente, probabile pure che lo lascerò così per tutto l'inverno.
Aspetto questa pioggia annunciata per questa notte con un po' di tristezza.
Se penso che l'estate è praticamente finita mi viene la disperazione, il panico.
Mi sento proprio persa. A me piace l'estate.
Significa andare fuori, stare stravaccati, cenare tardissimo con le finestre aperte, tramonti rossi, cavalli che mangiano vicini ( e si fanno i dispetti, come accennato prima... ) andare in piazza a prendere il gelato e incontrare tutti gli amici, e improvvisare un concerto o un dibattito o ciarlare di niente...
Significa mettere le scarpe con le zeppe e un fiore rosso, mettere lo smalto sulle unghie dei piedi, vedermi la faccia colorita per cui posso anche truccarmi pochissimo e non sembrare una morta, e  un rossetto acceso mi fa subito vacanza.
Posso andare sul trattore di mio suocero in calzoncini e costume e, mentre spalo le quintalate di produzione equina, abbronzarmi selvaggiamente.
Posso andare a sentire i mille concerti che fanno ogni sera nei dintorni. Le fiere e sagre dove i balli di gruppo imperversano, e io non capisco perchè quelli che li ballano debbano sempre avere una faccia tristissima, al limite dell'ingrugnato. "Ma se non vi divertite, perchè ballate?" vorrei chiedere a tutti. E io invece mi diverto a guardarli. E non ballo mai, a meno che non me lo chieda la mia Winx piccola.
Quest'anno non sono mai andata in campagna dai miei. Mi dispiace tanto, è che ancora non riesco a separare la mia vita da Problem.
Lui è in terapia, insieme stiamo seguendo una strada, ma cambiare le abitudini, i modi di pensare, di agire, non è così semplice.
Piccoli passi avanti, ma forse ora sto tornando indietro, e questo mi scoccia da morire.
Mi devo forzare, lo devo fare.

Ora penso a quando sarà occasione per stare tutti insieme, io non potrò avere tutta la mia famiglia unita. Se ci saranno tutti, non ci sarà Problem perchè casa mia è off limit per lui.
Penso che questa è una cattiveria grande che mi ha procurato, perchè in fondo per me la cosa più importante erano e sono i momenti per stare tutti insieme, e invece per colpa sua, ce li siamo giocati.
Come invidio quelle famiglie dove i mariti delle figlie si sono meritati di essere trattati come figli.
Non lo so se la situazione sarà mai più recuperabile, ma allora le Winx dovranno festeggiare il Natale, feste di compleanno, comunione, saggi etc. o con i nonni, o con il papà.
Che cosa bruttissima.

Stamattina lui lavorava, io ho preso le Winx e siamo andate a vedere il gp di salto ostacoli. Che fauna varia, e io provo a immedesimarmi nelle vite di queste persone.
Accanto a me avevo una signora con un bambino. Lei vestita senza fronzoli, ma tutte cose di gran classe che costano un occhio. Una borsa meravigliosa di non so chi, ma non era certo la mia carpisa...
Il bimbo tutto Tommy Hilfiger, comodamente sdraiato sulle gradinate, che giocava con l'IPad.
Capelli a postissimo anche se senza messimpiega.
La classe che ti danno i soldi, quella senza fronzoli e senza urla. Insomma, non c'erano marchi bene in vista, niente logo esposto. A vederla sembrava una bella signora con un giacchino, un paio di pantaloni,  sneakers ( e non erano neanche Hogan, che ormai portano tutti i burini che vogliono far vedere che se le possono permettere...) e una grande borsa. Anche l'IPad, quando non usato dal figlio, era tenuto in una valigina che non faceva neanche sospettare la sua esistenza...
Era una ricca vera.
E io pensavo a cosa si prova ad andare in un negozio e prendere quello che ti piace senza neanche guardare il cartellino.
Cosa si prova a comprarsi L'IPad, con la stessa leggerezza con cui io posso comprare le bolle di sapone alla Winx piccola (oh, non più di 99 cent, eh?).
E anche l'altra signora, tutta beige, capelli e  marito compresi, che rispondeva ai saluti di schiere di persone, pure lei sneaker non Hogan, pantaloni e una blusa che io ne ho una simile, ma su di lei sembrava un capo di alta moda.
Non sono le cose in sè che mi fanno invidia, capiamoci. ( a parte l'IPad ma quanto mi piacerebbe averlo!)
E' la leggerezza di potersi permettere qualcosa di bello, la libertà di dire "andiamo fuori a cena", la serenità di sapere che si può arrivare bene a fine mese e tamponare egregiamente anche dei fuori programma tipo una bolletta troppo alta, o la macchina che si rompe.
Perchè sfibra anche il doversi negare una camicetta in saldissimo alla coin, mica di quelle firmate, eh?
Sfibra il pensare che non si sa se la Winx grande potrà continuare a prender lezioni a cavallo, e meno male che la pony riesce a guidarla ormai, ma avrebbe tanto da studiare...
Sfibra controllare ogni pagliuzza di fieno dei cavalli, cercare di non fargliene sprecare neanche un filo, e
non chiamare il maniscalco, piuttosto non montare fuori dal recinto.
Sfibra fare la fila al distributore per metter il pieno a un po' meno prezzo ( ma oggi mica così tanto poco, 1.750, certo, a fronte del 1.950 di tutti i giorni...) e poi andare piano in macchina, non andare praticamente da nessuna parte che non siano i giri obbligati.
Però sui gelati non ho risparmiato tantissimo. Ne abbiamo mangiati parecchi.
E le mele. Ne mangio almeno quattro al giorno, a volte pure di più.
E poi quanto sono stanca di non sapere dove girarmi, non avere uno spiraglio, un'intuizione valida.

Piove.
Sono davvero contenta di aver rimesso i cavalli in stalla, se no sarei stata con il magone tutto il tempo, che ce l'hanno un riparo in paddock, ma se uno spinge fuori l'altro, quello si becca tutto.
Invece ognuno nel proprio appartamento, caldo, asciutto. Le papere sono papere, dormono in acqua, non ne soffriranno troppo. Ah, vi devo raccontare del mio nuovo fidanzato papero, ma ora è troppo tardi. Però ne sono davvero innamorata, anche se mi becca...

Che lamentela, neanche rileggo, guardate. Però mi sta tutto qui, e allora il blog serve pure a questo.
Ah, il mio vecchio blog su splinder, io ricordo di averlo salvato, ma non ho idea di dove sia.
Qualcuno sa come si può rintracciare?
Ciao, a presto

martedì 24 luglio 2012

E sono ancora qua, eh già.

Non credevo di trovare la strada per scrivere ancora, e invece - paff- eccomi qua.
E' vero che sono quasi le due di notte, sono una pazza isterica e furiosa, domattina chi si alza!!!!
Ho un gran sonno, ho una gran fame, ho una gran voglia di vivere una vita che fino adesso non c'è stata.
Ho passato fuori casa cinque mesi.
Sono volati, e se mi guardo indietro, non mi sembra possibile che io tutto l'inverno l'ho passato fuori di qui.
Sono passate tutte le gran nevicate, è passato il mio lavoro, sono passati tanti momenti e le sere a letto nella mia vecchia cameretta di ragazza con lo stesso piumone, la stessa televisione, solo con una bimba piccola a fianco e una grande nella camera di mio fratello.
Sto cercando di cambiare, voglio cambiare tante cose e non è facile, ma ce la devo fare.
Sto molto meglio, di questo sono sicura.
Ho voglia di salvare la pellaccia, almeno la voglia c'è, prima non c'era manco quella.
Vedo che la vita che vorrei non credo che l'avrò mai, ma è vero pure che io di vite ne vorrei tante.
Dovrei forse buttar giù un elenco di priorità, e su quello basare i passi che devo fare per avvicinarmi alla mia serenità.
Si si, forse devo far quello, che io tendo sempre a farmi influenzare dalle vite degli altri.
Mannaggia, 4 ore di sonno sono davvero troppo poche.
Vado, ma torno, eh?

giovedì 5 aprile 2012

Piove

Piove, temporale, e già il mio umore scende di pari passo.
Lo so che serve acqua, la mia insalata dovrà pur essere innaffiata, però... perchè non piove di notte e sole di giorno?
Il mio amico storico S., che non vedo da almeno 4 anni ma con cui chiacchiero volentieri su facebook, mi ha mandato il nuovo singolo del mio amore.
Giro in tondo, senza trovare soluzione.
Ho appena fatto delle frittelline di farro. Ne ho mangiate due, mi sembra di averne mangiate una quantità enorme.
Sono scombussolata, non so da che.
Vorrei una vita normale.



Vorrei girarmi e trovare lui.

giovedì 29 marzo 2012

Minuti rubati

Rieccomi qua.
E' una giornata bellissima, caldo, sole, rondini, fiori.
Stamattina ho fatto la pizza di formaggio ( piatto tipico delle mie parti, una specie di biscotto salato fatto di parmigiano e pecorino che si mangia con il capocollo).
Sono venuta a casa mia, nella mia cucina, e ho passato una mattinata normale.
Poi sono andata a prendere la Winxina all'asilo ed è uscita trionfante con il cestino di das pieno di ovetti di cioccolato ed un uovo di gallina decorato da lei. Ma la cosa più bella è stata la poesia, che mi ha recitato appena fuori dalla porta.
Ecco, a me queste cose mi fanno piangere come una fontana.
Ieri siamo andati all'incontro, con Problem.
Non sbaglia troppo All chiedendo se facciamo terapia di coppia. In qualche modo si.
Ci sono delle dinamiche che sono ben difficili da disinnescare; "cambiamento" è la parola d'ordine, ma quando per anni hai fatto e pensato le stesse cose, è davvero difficile cambiare, anche se è quello che vuoi.
Ti viene automatico ricadere in certi errori, dire le stesse frasi, fare gli stessi gesti.
E' quello che bisogna scardinare, anche se costa molta fatica.
Bisogna impegnarsi e sforzarsi, io lo voglio perchè ne ho bisogno, lui non lo so. Intanto viene e partecipa, pare anche con interesse.
Ma non mi voglio illudere, perchè mi sono illusa per tutta la vita e adesso basta.
Vorrei solo che non mi venisse tutto contro, vorrei solo che anche la sorte mi aiutasse un po', una volta tanto, almeno per quanto riguarda il lavoro.

Intanto fatico a riprendermi dal jet lag dell'ora legale. Ma voi non faticate come matti la mattina a svegliarvi? Io dormirei un sacco di tempo in più...
Però non ci posso pensare che dalla prossima settimana le Winx stanno a casa... vabbè, sono solo 10 giorni, passano in fretta...
è che vorrei che tutto fosse diverso, vorrei che a Pasqua potessimo stare tutti insieme come abbiamo sempre fatto, vorrei stare con i miei nipoti e i miei zii e i miei cugini, e invece niente...
Spero che non mi tocchi andare dai parenti di problem, che il cognato e la mamma del cognato sono persone fantastiche, ma la sorella di problem è una pazza, poveraccia, non perchè sia colpa sua, però è una che ti investe con un mare di parole a volte senza senso, e non ti lascia lo spazio per dire niente di niente.
La cura che segue pare non funzionare, speriamo che le cambino psicofarmaci.

Oggi vado dai miei cavallini. Vado a recuperare la Winx piccola che sta giocando con i SUOI giocattoli e le sembrano nuovi, dato che qui viene una volta a settimana.
Andiamo a prendere la Winxona e poi via.

Baci a tutti

giovedì 22 marzo 2012

Era una vita

Risale ad una vita fa l'ultimo post.
Eccomi qua, con 10 minuti da spendere prima di andare a vedere una recitina della Winx grande in biblioteca.
Sto sulla postazione computer di casa mia, ma non sono ancora tornata.
Sono ancora ospite dei miei, non mi decido a tornare perchè dei passi avanti sono stati fatti, la chiave è stata infilata nella toppa, ma non ha ancora girato. Manca il "click".
Purtroppo il lavoro è finito, sono contenta perchè è venuto bene, ho lavorato due mesi in un bel posto, mi ci sono davvero affezionata; il giorno che ho dato l'ultima pennellata e ho capito che avevo finito avrei voluto tirare un secchio di vernice per ricominciare... ( ma noooooo, con tutto quello che ci è voluto....!!!)
Sto facendo un percorso di vita strano, a volte complicatissimo, a volte da kamikaze, a volte ragionato.
Bisogna che io prenda coscienza del fatto che la vita di prima non la posso più fare, non la voglio più fare.
Problem sta facendo questo percorso con me ma a volte cade, e quando succede io devo aiutarlo a rimettersi in piedi, ma a distanza.
Le Winx sono abbastanza tranquille, la grande è contenta di stare dai nonni, per lei è sempre vacanza.
La piccola invece soffre, vuole tornare a casa, si diverte anche lei ma sente di più la mancanza delle sue cose, del suo gatto... una sera, al telefono con il padre, gli ha detto "salutami le porte".Sono rimasta sconvolta.
Ci torna a casa, una volta a settimana almeno, ma sembra poi ancora più difficile andar via.
Anche io sto cominciando ad accusare, soprattutto ora che non ho più il lavoro.
Spero, io spero. Sogno ancora la nostra famiglia insieme, sogno le nostre gite, sogno le belle giornate tranquille.
Al sabato e alla domenica siamo sempre tutti insieme, ma sappiamo che è provvisorio.
E' dura, ma necessaria.

La Winx sta addestrando la sua pony, e meno male che ha quello.
La piccoletta ha iniziato la terapia logopedistica e chiacchiera pure troppo. Pronuncia tutte le "e" apertissime, la chiamiamo "la sciura milanese": la coppétta, la fabbrichétta, la forchétta etc... Fantastica.

In tutto questo devo ringraziare a vita i miei genitori, e mia cognata e mio fratello. Non lo so neanche dire quanto li amo.

Ora devo andare, ma ci risentiremo non troppo tardi. Mi sono scordata com'è vivere un blog.
Un bacio a tutti.

Più la notte è nera, più è vicina l'alba. Forse..

Le mie foto
MissMaj2010
Grandi aspirazioni miseramente finite in una piccola realtà.
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